Nell’ambito del management alberghiero, l’ADR, ossia Average Daily Rate, assume un ruolo di rilevante importanza. L’ADR si riferisce, infatti, all’importo complessivo netto che ogni albergatore incassa per ogni camera sommando tasse, pasti e sconti.
Esiste una formula per calcolarlo, che è davvero molto semplice. Basta dividere i ricavi totali ottenuti in un determinato periodo per il numero di camere vendute ed il gioco è fatto. Se ad esempio il mese scorso avete venduto 500 camere e ricavato 49.000 euro il vostro ADR mensile sarà dato da 49.000/500 = 98 euro.
Come vedete dall’esempio appena fatto la formula per calcolarlo correttamente è data dai ricavi della vendita di camere di un certo periodo diviso il numero di camere vendute nello stesso periodo.
Dal calcolo dell’ADR derivano una serie di indicatori molto utili per valutare l’andamento del proprio albergo. Uno di questi indicatori è sicuramente l’ARI, ossia Average Rate Index, che si calcola dividendo l’ADR del proprio hotel diviso l’ADR medio complessivo degli hotel presi in considerazione.
Possiamo dire che questo indicatore è davvero importante nella gestione di un hotel o altra struttura ricettiva, dato che viene utilizzato prettamente per calcolare il prezzo medio di vendita giornaliero. Esso si riferisce alla performance dell’hotel come struttura ricettiva e come tasso di vendita giornaliera.
E se l’ADR non fosse abbastanza performante ? Ovviamente bisogna cercare di aumentarlo. Questa situazione è tipica dei piccoli hotel e il miglior modo per migliorare le performance di questo indicatore è sicuramente quello di puntare a incrementare i ricavi per ogni ospite attraverso delle strategie.
Ad esempio, in fase booking, puoi provare a convincere i tuoi clienti a spendere qualcosa in più offrendo degli extra allettanti, come un pacchetto romantico o la colazione con lo champagne oppure visite guidate e biglietti per eventi o meglio ancora, permettere di portare i loro amici a 4 zampe.
