Airbnb è una delle piattaforme più importanti per quanto riguarda la prenotazione di strutture extra-alberghiere.
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Per lo più si occupa di fittare appartamenti per periodi più o meno lunghi, destinati alle vacanze. Grazie ad un nuovo progetto, è possibile trovare anche hotel.
Che novità prevede Airbnb per il 2018?
Da qualche mese e precisamente da marzo, il sito ha aperto anche agli hotel, con una connessione in tempo reale del suo portale con il suo channel manager. Per ogni soggiorno venduto, il portale prevede una commissione a carico della struttura ricettiva e un costo del servizio a carico dell’ospite.
Airbnb, contratto e commissioni
Anche gli hotel che decidono di affidarsi ad Airbnb dovranno pagare una commissione. L’accordo tra le parti non prevede alcun controllo sul prezzo finito e quindi sulla somma che l’ospite dovrà pagare per il soggiorno. Tutto ciò accade perché è stesso Airbnb a stabilire i costi del servizio da addebitare all’ospite. Questi vanno dal 5% al 15% del totale della prenotazione.
Già prima che si realizzasse questo progetto molti B&B e hotel avevano inserito manualmente la propria offerta sulla piattaforma di home sharing. Oggi per essere inseriti su Airbnb gli hotel dovranno rispondere a determinati criteri di qualità, come caratteristiche uniche, un album di fotografie a cui attingere e l’accesso a spazi comuni per gli ospiti. Probabilmente, più in là, l’offerta si aprirà anche a hotel con caratteristiche meno esclusive, ma l’idea per ora è quella di offrire al cliente un soggiorno in hotel come esperienza unica. Il portale, infatti, accetta diversi tipi di struttura, dagli Hotel Superior ai boutique hotel, dalle residenze d’epoca ai ryokan giapponesi.
Una nuova competizione quella per Airbnb, con due aziende dal calibro di Booking e Expedia. Il suo obiettivo è quello di arrivare a un miliardo di ospiti l’anno entro il 2028.
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