Booking.com: allarme doppia tassazione

Booking.com: allarme doppia tassazione case vacanze e locazioni brevi-Direzione Hotel
Booking.com: allarme doppia tassazione case vacanze e locazioni brevi- Direzione Hotel
Nel complesso panorama delle certificazioni uniche per le locazioni brevi, una recente interrogazione parlamentare ha acceso i riflettori su gravi criticità che stanno mettendo a dura prova migliaia di proprietari di immobili che operano tramite piattaforme come Booking.com.
Un’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Letizia Giorgianni, ha acceso i riflettori su gravi criticità fiscali che coinvolgono migliaia di proprietari di immobili che utilizzano la piattaforma Booking.com soprattutto per le locazioni brevi.
La questione centrale riguarda i ritardi e le omissioni nella consegna delle certificazioni fiscali, un problema che sta generando un notevole allarme tra gli operatori turistici e potrebbe portare a una doppia imposizione fiscale per molti.

Il nodo della ritenuta e delle Certificazioni Uniche

La deputata Giorgianni ha evidenziato come Booking.com stia accumulando ritardi significativi nella consegna delle certificazioni fiscali ai gestori di abitazioni per locazioni brevi.

Nello specifico, numerosi proprietari di immobili non hanno ancora ricevuto la Certificazione Unica relativa al 2024, malgrado la piattaforma abbia applicato, seppur in ritardo, la ritenuta del 21% prevista dalla normativa vigente. Questa situazione critica espone i proprietari al serio rischio di incappare nella doppia imposizione, un onere fiscale ingiusto che si aggiunge al versamento già effettuato.

Inoltre, l’assenza di tali certificazioni impedisce la corretta presentazione della dichiarazione dei redditi, creando ulteriori complicazioni e incertezze per migliaia di contribuenti che hanno agito nel rispetto delle normative fiscali.

Allarme tra i proprietari: difficoltà e potenziali sanzioni

Le segnalazioni di omissioni o ritardi nell’applicazione della ritenuta del 21% e la mancata trasmissione delle Certificazioni Uniche per l’anno fiscale 2024 hanno generato una profonda preoccupazione tra i proprietari di immobili.

Essi si trovano ora in una posizione estremamente difficile, potenzialmente soggetti a controlli e sanzioni da parte delle autorità fiscali a causa di inadempienze non imputabili direttamente a loro. La situazione compromette la trasparenza e la correttezza fiscale, elementi fondamentali per il buon funzionamento del mercato delle locazioni brevi.

La denuncia della deputata Giorgianni sottolinea come questo disservizio stia mettendo a repentaglio la stabilità finanziaria di piccole imprese e singoli cittadini che, nonostante abbiano regolarmente adempiuto ai loro doveri fiscali, si trovano ora ad affrontare un potenziale doppio prelievo e la difficoltà di conformarsi alle scadenze burocratiche.

Richiesta di intervento governale e controlli urgenti

Di fronte a questa emergenza, Letizia Giorgianni ha sollecitato un intervento immediato del Governo. Nell’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Economia, la deputata ha chiesto di verificare con urgenza la correttezza fiscale e amministrativa di Booking.com.

Ha inoltre richiesto l’avvio di controlli ispettivi e sanzionatori, da condurre anche tramite l’Agenzia delle Entrate e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Questi accertamenti mirano a fare piena luce sulle responsabilità della piattaforma e a garantire che simili disservizi non si ripetano, tutelando così gli operatori del settore.

Appello all’ Europa per maggiore trasparenza

Oltre alle azioni a livello nazionale, la deputata ha evidenziato la necessità di un confronto a livello europeo per affrontare le problematiche legate alle piattaforme di prenotazione online. L’obiettivo è duplice: garantire maggiore trasparenza e tutelare i consumatori, prevenendo al contempo comportamenti distorsivi nel mercato delle locazioni brevi.

La richiesta di un’azione coordinata a livello comunitario riflette la consapevolezza che le questioni relative alle piattaforme digitali spesso trascendono i confini nazionali, richiedendo soluzioni e normative condivise. Proteggere chi rispetta le regole e non permettere che disservizi burocratici o ritardi ricadano su cittadini e piccole imprese oneste rappresenta una priorità assoluta per il governo italiano e per l’intera comunità europea.

La vicenda di Booking.com evidenzia, ancora una volta, l’urgente bisogno di meccanismi di controllo e responsabilità più efficaci nel dinamico settore delle piattaforme digitali.