Come gestire il Covid-19 nelle strutture ricettive
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emanato le linee guida per sapere come gestire il Covid-19 nelle strutture ricettive.
Le misure sono dedicate al settore alberghiero e prevedono consigli per la gestione della struttura in questo periodo di emergenza sanitaria.
Innanzitutto, gli hotel e le strutture ricettive devono sviluppare misure specifiche che permettano di tenere sotto controllo la propria attività in relazione al rischio di contagio. Queste misure devono essere ben pianificate e definite in accordo con le autorità sanitarie e le indicazioni da esse fornite. Il principale obiettivo è di prevenire nuovi casi, saper gestire in modo corretto i casi sospetti, cercando di ridurre i rischi e di formalizzare le procedure.
Occorre supervisionare costantemente l’efficacia effettiva delle misure e della loro implementazione. Inoltre, vanno rivalutate, basandosi sulla situazione epidemiologica locale e nazionale. E’ bene annotare in modo dettagliato le misure prese, avendo cura di annotare le informazioni importanti come ad esempio la data dell’intervento, i prodotti usati e il personale che ha effettuato le operazioni.
E’ raccomandato utilizzare strumenti di comunicazione, quali poster e documenti da affiggere alle pareti, che possono essere utili ad informare gli ospiti riguardo alle misure interne e sulle regole che riguardano il lavaggio delle mani e i comportamenti da tenere all’interno della struttura.
La formazione dello staff è un aspetto fondamentale per avere risultati attraverso le misure intraprese. E’ consigliabile fare periodicamente riunioni brevi tra il personale e il management, che riguardino le misure di sicurezza da utilizzare oppure imparare a riconoscere i sintomi sospetti nei colleghi o negli ospiti.
Come gestire il Covid-19 nelle strutture ricettive: consigli
Vediamo ora, in modo specifico, il contenuto delle linee guida.

Per quanto riguarda la prima accoglienza, lo staff della reception deve essere ben informato, per poter prevenire ogni possibile diffusione di Covid-19 all’interno della struttura, e deve inoltre informare gli ospiti riguardo alle misure di prevenzione adottate all’interno della struttura.
Inoltre il personale deve essere in grado di riconoscere eventuali sintomi respiratori negli ospiti, così da isolare in camera, nell’attesa degli accertamenti, i casi sospetti. In caso di sospetti, avvisare tempestivamente le autorità competenti.
Si suggerisce di avere in reception le dotazioni minime quali: germicida o salviette, disinfettanti, mascherine protettive e guanti monouso, grembiuli protettivi abiti da lavoro a lunghezza intera e a maniche lunghe e sacco usa e getta per rifiuti pericolosi.
E’ bene che lo staff della reception faccia caso ad ogni elemento che riguarda la salute degli ospiti, quale la richiesta di una visita medica, in modo tale da individuare precocemente un caso e gestirlo in modo corretto. Le informazioni acquisite, ovviamente, dovranno essere riservate solo alla direzione e ai medici.
Inoltre, bisogna prestare molta attenzione alla qualità dell’aria condizionata e alla pulizia dei filtri, controllando anche impianti come quelli di aerazione, ventilazione, scambio d’aria e deumidificazione in ambienti con piscine coperte.
Per quanto riguarda le sale bar e ristorante, il personale impiegato deve prestare grande attenzione all’igiene personale, e ricordare agli ospiti di fare altrettanto. Inoltre, è bene disinfettare le attrezzature per la prima colazione a disposizione degli ospiti, almeno una volta per ogni servizio.
E’ bene posizionare i tavoli all’adeguata distanza e rispettando anche la distanza tra le persone sedute al tavolo.
Nel caso in cui siano presenti zone di ricreazione come le aree bimbi, è consigliabile tenerle chiuse, a seconda della situazione locale.
E’ bene pulire con attenzione particolare le aree comuni come i bagni, gli ascensori, le sale e i corridoi, soprattutto nelle componenti toccate più frequentemente come interruttori e corrimano.
Per le aree eventualmente esposte al virus, è importante che le superfici contaminate da persone infette, siano disinfettate con una soluzione di ipoclorito di sodio allo 0,1%.
Nel caso in cui si utilizzi il diossido di cloro come disinfettante, le superfici devono essere risciacquate con acqua pulita, dopo 10 minuti di esposizione. Quando non è possibile usare la candeggina, si può usare l’alcol al 70% di concentrazione.
Per quanto riguarda l’identificazione dei contatti, è bene chiarire che L’OMS definisce contatto una persona esposta durante il periodo che va da 2 giorni prima a 14 giorni dopo la comparsa di sintomi da un caso probabile o accertato, nel caso abbia avuto un contatto faccia a faccia con un caso probabile o accertato entro un metro e per più di 15 minuti, un contatto fisico diretto oppure abbia prestato assistenza ad un paziente infetto, probabile o accertato, senza l’utilizzo di protezioni appropriate.
Nel caso specifico di un hotel o di un’attività turistico-ricettiva, un contatto deve essere considerato a rischio se è una persona che accompagna o assiste l’ospite, o se è un membro dello staff che è stato a contatto diretto con la persona malata, con gli ambienti frequentati da questa o con oggetti utilizzati.
Se il numero dei casi è tale da far sospettare un’esposizione generalizzata della struttura, bisogna chiedere l’intervento valutativo da parte delle autorità locali, in modo da intraprendere le misure necessarie per svolgere le attività in sicurezza.
Coloro che non rientrano in queste definizioni mantengono un profilo di basso rischio, ma devono essere informati sul caso specifico e sulle misure preventive da intraprendere.
E’ bene richiedere agli ospiti di monitorare eventuali sintomi sospetti per 14 giorni dalla partenza da strutture in cui ci sono stati casi probabili o accertati, e di rivolgersi alle autorità sanitarie in caso di sintomi indicativi di Covid-19.