Collegato lavoro: principali novità sui contratti a termine nel turismo

Collegato lavoro: principali novità sui contratti a termine nel turismo- Direzione Hotel
Collegato lavoro: principali novità sui contratti a termine nel turismo- Direzione Hotel

Il settore turistico, pilastro dell’economia italiana, si affida in larga parte alla flessibilità offerta dai contratti di lavoro stagionale per gestire i picchi di domanda che caratterizzano la sua natura ciclica.

In passato, questo sistema normativo si basava su un doppio pilastro: il DPR n. 1525 del 1963, che identifica le attività stagionali per definizione, e la contrattazione collettiva, sia a livello nazionale che territoriale, che integra e amplia tale elenco. Una delle principali agevolazioni per le aziende è l’esclusione di questi contratti da alcune delle restrizioni previste per i normali contratti a tempo determinato, come la durata massima, il numero di proroghe o il limite quantitativo complessivo.

Tuttavia, questa stabilità è stata recentemente minacciata da una decisione giudiziaria che ha messo a rischio migliaia di rapporti di lavoro.

La sentenza della  cassazione e la minaccia al sistema

Nel 2023, la sentenza n. 9243 della Corte di Cassazione ha introdotto un’interpretazione restrittiva che ha scosso il settore.

La Corte ha infatti limitato il potere della contrattazione collettiva di identificare nuove attività come “stagionali”, confinandone la definizione quasi esclusivamente a quelle già previste dal decreto del 1963.

Se questo orientamento fosse stato applicato al comparto turistico, le conseguenze sarebbero state devastanti. Le stime indicavano che oltre 226.000 contratti, che non avrebbero più goduto delle attuali agevolazioni, avrebbero potuto essere compromessi. Per le imprese del turismo, la possibilità di utilizzare i contratti stagionali è vitale per allineare l’organico alle esigenze del mercato, garantendo qualità del servizio e competitività.

L’incertezza giuridica generata dalla sentenza ha creato un clima di preoccupazione diffuso tra gli operatori.

L’intervento legislativo promosso da Federalberghi

Di fronte a questa grave minaccia, Federalberghi ha agito prontamente, promuovendo con determinazione l’introduzione di una norma di interpretazione autentica.

L’obiettivo era chiaro: riaffermare e tutelare il ruolo centrale della contrattazione collettiva nella definizione delle attività stagionali, consentendo di includere quelle legate ai picchi di lavoro ricorrenti, come quelli dovuti a festività, eventi speciali o vacanze scolastiche.

Questa richiesta ha trovato accoglimento nel legislatore e ha portato all’approvazione dell’articolo 11 della Legge 13 dicembre 2024, n. 203, conosciuta come “Collegato Lavoro”. L’introduzione di questa legge ha rappresentato un successo strategico che ha riportato stabilità e certezza nel settore.

Chiarimenti ministeriali e vantaggi economici

Con l’approvazione della nuova legge, il Ministero del Lavoro e l’INPS hanno fornito ulteriori e importanti chiarimenti che hanno rafforzato la posizione delle imprese.

  • Attraverso una circolare, il Ministero del Lavoro ha precisato che la definizione di attività stagionali include non solo quelle legate a cicli naturali, ma anche quelle necessarie a gestire intensificazioni produttive ricorrenti o specifiche esigenze di mercato.
  • L’INPS ha confermato che i contratti stagionali continuano a godere di importanti esenzioni economiche. Sono esenti dal contributo addizionale dell’1,4%, solitamente previsto per i contratti a termine, e non sono soggetti alla maggiorazione dello 0,5% per ogni rinnovo contrattuale.

Questi vantaggi rappresentano un sollievo economico significativo per le aziende, in particolare quelle che operano in contesti con un’alta stagionalità come l’ospitalità e la ristorazione.

Un quadro normativo stabile per il futuro del turismo

L’adozione di questa norma rappresenta una vittoria cruciale per l’intero comparto turistico. Non solo ha scongiurato il rischio di un contenzioso legale diffuso, ma ha anche rafforzato il quadro normativo che consente la stipula di decine di migliaia di contratti ogni anno.

La collaborazione strategica tra Federalberghi, il Parlamento e le amministrazioni competenti ha dimostrato la forza dell’azione collettiva nel proteggere gli interessi del settore. Per i gestori alberghieri, questo significa poter contare su uno strumento giuridico stabile e coerente, essenziale per pianificare e gestire le attività stagionali con maggiore sicurezza.

La flessibilità regolata offerta dai contratti stagionali rimane quindi un elemento chiave per sostenere la competitività, mantenere l’alta qualità dei servizi e garantire l’occupazione nel dinamico e fondamentale settore del turismo.