Il periodo più difficile è stato il lockdown che ci siamo lasciati alle spalle, ma la pandemia è ancora in atto. Il coronavirus è ancora tra di noi. Può capitare, quindi, che giunga presso la struttura ricettiva, un ospite già infetto. Presentiamo alcune linee guida per gli operatori del settore su cosa fare in caso di ospite contagiato.

Iniziamo da una questione spinosa: cosa può fare il gestore dell’hotel quando giunge il cliente e cosa può fare durante il soggiorno, in merito alla questione covid. Ormai siamo abituati a vedere termometri in ogni dove. La rilevazione della temperatura è diventata prassi quotidiana. Ci chiediamo se esista un obbligo in capo al titolare della struttura ricettiva di fare altrettanto al fine di evitare di accogliere un ospite infetto. Ce lo chiariscono le linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Pa, dove è riportato che non vi è obbligo, ma è semplicemente un’opzione applicabile. Se poi si scopre che l’ospite è infetto durante il soggiorno è consigliabile l’isolamento, che il gestore non può però imporre al soggetto contagiato.

Cosa fare in caso di ospite contagiato: linee guida e normativa

In assenza di norme cogenti nazionali o regionali o di fronte al rifiuto del turista di seguire le linee guida per contenere la diffusione del virus, il gestore non può respingerlo, non può recedere dal contratto di soggiorno, impedendogli l’accesso all’alloggio e non può isolarlo contro la sua volontà. Per quanto riguarda la segnalazione del caso, è controverso se possa indicare i dati sensibili alle autorità sanitarie senza l’autorizzazione dell’interessato. Veniamo ora a quello che il gestore può effettivamente fare: potrà e dovrà procedere con nuove sanificazioni, pur rimanendo il rischio che eventuali ospiti della struttura restino esposti al contagio. È importante ricordare che l’albergatore può stabilire obblighi e responsabilità a carico del cliente prima della conferma della prenotazione, agendo quindi in via preventiva.