DAC7 per host in arrivo per 2023

DAC7 per host
DAC7 per host

E’ in attuazione una direttiva da parte dell’Unione Europea che introduce un sostanziale mutamento di scenario nel settore turistico. Con l’arrivo dell’anno nuovo, infatti, tutti gli operatori del comparto turistico dovranno adempiere alle nuove disposizioni. La UE DAC7 per le piattaforme del settore alberghiero (Direttiva sulla cooperazione amministrativa) rappresenta un’ondata di cambiamenti, che non potranno essere evitati.

La DAC7 per le settore alberghiero è una legge dell’Unione Europea, nata con lo scopo di migliorare la cooperazione fiscale tra gli Stati membri dell’UE, inclusa la trasparenza sui ricavi deli operatori del settore, tramite piattaforme digitali. Inoltre, questa legge semplificherà la riscossione delle tasse da parte delle autorità fiscali locali.

 

DAC7 per gli host: cos’è e chi riguarda

 

Le Ota devono segnalare le informazioni riguardanti gli host, sia che si tratti di entità commerciali sia che si tratti di persone fisiche che conducono affari attraverso la piattaforma online, comprese le transazioni commerciali effettuate per mezzo del portale. Le informazioni vengono messe a disposizione delle autorità fiscali dei relativi paesi dell’Unione Europea.

I soggetti inclusi nell’ambito di DAC7 sono tutti gli alloggi sui territori degli Stati membri dell’Unione Europea. In pratica, tutte le persone che possiedono beni immobili situati nell’UE rientrano nell’ambito di applicazione del DAC7. Non è rilevante il fatto che il venditore abbia il suo indirizzo principale all’interno o all’esterno dell’UE, ma rileva soltanto la posizione dell’alloggio.

Il dac7 per gli host specifica anche che se si dispone di un annuncio immobiliare nell’UE con più di 2.000 euro prenotazioni per anno solare al 31 dicembre di ogni anno, questo annuncio sarà incluso dai report DAC7. Se, invece, l’annuncio immobiliare non raggiunge le 2.000 prenotazioni (per annuncio e per anno solare), verrà escluso nel report DAC7.

 

DAC7 per gli host: Booking.com

 

A partire dal 1° gennaio 2023, la DAC7 è un obbligo di rendicontazione annuale. Booking.com ha già fatto sapere che i dati raccolti dal DAC7  saranno comunicati alle autorità fiscali olandesi entro il 31 gennaio successivo all’anno di riferimento. Ha inoltre reso noto quali dati saranno oggetto di trasmissione alle autorità fiscali o quali potrebbero essere trasmessi. Tutti i gestori registrati sul portale della famosa OTA dovranno compilare un apposito modulo, che richiede le informazioni da trasmettere alle autorità fiscali olandesi. I partner di Booking.com avranno 90 giorni per compilare il modulo Know Your Partner (KYP), con il quale forniranno i dati sulla parte contraente, l’entità o l’individuo che firma il contratto. Il periodo di 90 giorni decorrerà al termine della registrazione dell’utente.

Se l’invio del modulo Know Your Partner (KYP) non avviene entro i primi 30 giorni, l’interessato riceverà un’e-mail di sollecito il trentesimo giorno. Se il partner tarda ancora nell’inviare il modulo KYP, riceverà un’altra e-mail di sollecito il giorno 60. Se l’invio non avviene entro 90 giorni, le proprietà del partner con sede nell’UE, registrate dopo il 1° gennaio 2023 saranno temporaneamente sospese.

 

DAC7: sanzioni

 

Le sanzioni previste per i portali per il mancato adempimento degli obblighi di applicazione della legge sono importanti e graduali. Si può anche arrivare allo loro esclusione dal mercato europeo.

È importante ricordare che l’obbligo di comunicare i dati si applica a partire dal 2023, ma il fisco potrà svolgere accertamenti fino a cinque anni precedenti, che salgono a sette se dovesse riscontrare irregolarità nella posizione del soggetto controllato.

Poiché i portali hanno l’obbligo di comunicare i dati fiscali degli albergatori e le relative transazioni, l’host che dimentica di seguire le nuove disposizioni potrà vedersi congelare i compensi e subirà il blocco del calendario.

Si tratta di un efficace sistema di cooperazione tra le amministrazioni fiscali dei paesi membri e le piattaforme digitali, per contrastare l’evasione fiscale. L’iter legislativo si è concluso in soli otto mesi dalla presentazione della proposta di legge, che è divenuta effettiva a partire dal 1 Gennaio 2023. Non resta che attendere per verificare se il DAC7 per host sarà la risposta giusta nella lotta all’evasione fiscale all’interno dell’Unione Europea.