È stato pubblicato un nuovo avviso, con il quale si rende noto che è possibile richiedere un fondo per il turismo sostenibile. L’avviso nasce per l’attuazione delle linee progettuali dei Piani urbani integrati – Fondo di Fondi della BEI – M5C2, intervento 2.2 b) e Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico. Si tratta, dunque, dell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In questi giorni è stata autorizzata la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato “Fondo ripresa resilienza Italia”, con una
dotazione finanziaria pari a 772 milioni di euro per l’anno 2021.
Con lo scopo di sostenere investimenti coerenti con le finalità del PNRR e con i principi di
digitalizzazione, sostenibilità ed efficienza energetica, nell’ambito del “Fondo Ripresa
Resilienza Italia”, è prevista una sezione denominata “Fondo per il
Turismo Sostenibile”, con dotazione di 500 milioni di euro per l’attuazione della linea
progettuale Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi
BEI) -M1C3 intervento 4.2.3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Fondo per il turismo sostenibile: Risorse Finanziarie
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Le risorse disponibili per gli investimenti e/o progetti ammontano complessivamente a euro 354.754.000,00, di cui la parte destinata a fluire nel Fondo Tematico Turismo è pari a euro 500.000.000,00.
È possibile fare domanda per accedere alle risorse del Fondo Tematico per progetti o investimenti ammissibili entro il 31 dicembre 2025.
Fondo per il turismo sostenibile: presentazione delle richieste
A partire dal 15 marzo 2023, le richieste di finanziamento, complete di una
descrizione dell’investimento e/o progetto e di una indicazione di fabbisogno
finanziario, nonché di ogni altra documentazione indicata nelle apposite schede
approntate dagli Intermediari Finanziari, possono essere presentate on line agli
Intermediari Finanziari medesimi (indirizzi web sull’avviso). Inoltre, collegandosi ai siti web degli Intermediari Finanziari, è possibile reperire tutte le informazioni utili per presentare le richieste di supporto finanziario, e compilare i moduli di presentazione delle medesime.
La scadenza temporale di presentazione delle proposte progettuali è il 30 giugno
2025, salvo completo assorbimento delle risorse del Fondo Tematico Turismo
antecedente a tale data, di cui verrà data opportuna pubblicità.
Fondo per il turismo sostenibile: transizione verde e digitalizzazione
Il Fondo per il turismo sostenibile si inserisce, quindi, in un quadro più ampio, che ha lo scopo di contribuire alla transizione verde del paese, stimolando il settore turistico (trainante per l’economia italiana). Inoltre, l’azione posta in essere favorirebbe la digitalizzazione di un paese conservatore, che resiste tenacemente all’avanzare del progresso, trovandosi ad essere, sovente, il fanalino di coda dell’Unione Europea. Si auspica che altre iniziative come questa possano portare l’Italia ad una maggiore sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e a un maggiore interesse verso le opportunità offerte dal mondo digitale.
I soggetti interessati potranno formalizzare la propria richiesta di finanziamento
per uno specifico progetto o investimento a uno solo degli Intermediari
Finanziari (e il medesimo progetto o investimento non potrà ricevere supporto
finanziario a valere sul Fondo Tematico da Intermediari Finanziari diversi).
Il Ministero, in ogni fase del procedimento, può effettuare controlli e ispezioni,
anche a campione sui programmi finanziati, volti a verificare le condizioni per la
fruizione e il mantenimento del supporto finanziario. Tali controlli si rendono necessari per verificare un uso corretto delle somme di denaro stanziate dal Fondo per il turismo sostenibile.
Si tratta di un’opportunità molto interessante per gli operatori del settore, perchè consente di accedere a somme di denaro che consentono a coloro che gestiscono una struttura ricettiva turistica di modernizzarla sia in termini si digitalizzazione sia in termini di sostenibilità ambientale. Questa manovra finanziaria si pone il duplice obiettivo di rendere maggiormente competitivo il settore trainante dell’economia italiana e, contemporaneamente, di mettere il nostro paese nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030.