Essere donna, moglie, mamma e imprenditrice in Italia è, senza dubbio, una sfida complessa. Navigare tra le esigenze della famiglia e le responsabilità di un’azienda richiede una dose extra di coraggio e resilienza. In questo contesto, storie come quella di Gwendoline Brieux, CEO di Vivere di Turismo Società Benefit, rappresentano un faro di ispirazione, dimostrando come sia possibile trasformare le difficoltà in opportunità di crescita e innovazione. Gwendoline, infatti, è tra le 50 candidate al prestigioso Premio GammaDonna 2025, un riconoscimento che celebra l’eccellenza imprenditoriale femminile.
Dal Burnout alla costruzione di un’impresa consapevole
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“Ho affrontato un Burnout, ma poi ho costruito l’impresa che fa bene”. Queste parole di Gwendoline Brieux non sono solo una dichiarazione, ma l’essenza di un percorso profondo. Dopo anni di intensa attività nel settore del turismo extralberghiero, Gwendoline ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza logorante del burnout. Tuttavia, anziché farsi sopraffare, ha scelto di trasformare questa crisi in un’occasione di rinascita personale e professionale.
“È stato un momento difficile,” racconta Gwendoline, “ma anche l’inizio di una trasformazione. Il percorso profondo su me stessa mi ha portato a chiedermi che tipo di impresa volevo costruire, a cosa volessi contribuire e in quale modalità.” Da questa riflessione è nato un modello di business innovativo e profondamente umano.
Vivere di Turismo: Un modello di ospitalità sostenibile
Vivere di Turismo non è la classica azienda, bensì una società benefit che pone la qualità della vita al centro di ogni sua azione. Questo approccio si manifesta in diverse iniziative concrete. In primo luogo, attraverso la sua business school, l’azienda ha formato oltre 3.000 operatori del turismo extralberghiero, diffondendo pratiche etiche e consapevoli. Inoltre, offre un servizio di “revenue etico” e una collana di libri dedicati al settore. Non da ultimo, per promuovere il benessere a 360 gradi, Vivere di Turismo propone un servizio di counseling per gli operatori, perché “prendersi cura di noi stessi e degli altri” è un pilastro fondamentale della loro visione.
Per Gwendoline, fare impresa oggi significa “integrare crescita a consapevolezza, strategia e ascolto, numeri e umanità.” Si traduce anche nel sostenere territori fragili, aiutando i piccoli borghi a rinascere attraverso un’ospitalità più attenta e gentile. Allo stesso modo, si impegna a riequilibrare le città d’arte colpite dall’overtourism e a promuovere una cultura d’impresa inclusiva e sostenibile. “Sostenibile – afferma – non è solo ciò che rispetta l’ambiente, ma anche ciò che rispetta i ritmi delle persone, le emozioni, la vita, dove l’equilibrio è la parola chiave.”
Una community in crescita e l’impegno di premio GammaDonna
La visione di Gwendoline ha generato una community di circa 15.000 persone in Italia, unita da valori comuni e dalla passione per un turismo che fa bene. In quest’ottica, l’azienda si prepara per la terza edizione del “Vivere di Turismo Festival”, quest’anno intitolato “Cittadini ospitali”, un evento che rafforza ulteriormente il legame tra operatori e territori.
La candidatura di Gwendoline Brieux al Premio GammaDonna è un modo per amplificare questa voce e dare risalto a un modo diverso di fare impresa: un approccio che unisce testa e cuore, performance e interazione, con l’obiettivo di generare un cambiamento positivo passo dopo passo. L’associazione no-profit GammaDonna, da oltre 20 anni, lavora per sostenere e promuovere il ruolo delle donne nel mondo imprenditoriale, contribuendo a uno sviluppo economico sostenibile e a ridurre il gender gap socio-economico in Italia.
La storia di Gwendoline Brieux è un potente promemoria che il successo imprenditoriale può e deve andare di pari passo con il benessere personale e sociale. La sua determinazione e la sua visione rappresentano un esempio illuminante per l’intero settore dell’ospitalità.














