Il nuovo anno si avvicina e Airbnb si prepara ad inaugurarlo nel migliore dei modi: è in arrivo un nuovo servizio per il pagamento dell’imposta di soggiorno, disponibile a partire dal 2022 anche per gli albergatori italiani.
Imposta di soggiorno e il nuovo servizio Airbnb
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Airbnb renderà disponibile il pagamento digitale dell’imposta di soggiorno sull’intero territorio nazionale, gestendo direttamente il versamento della tassa relativa agli affitti brevi per gli host e i comuni che ne faranno richiesta. Airbnb e Ancicomunicare hanno già avviato una collaborazione per raggiungere e informare il loro target: oltre 1.100 enti locali che hanno, ad oggi, istituito l’imposta. Gli enti interessati dall’iniziativa comprendono comuni, unioni di comuni e province autonome.
Imposta di soggiorno e altre novità di Airbnb
La nuova funzionalità è una delle oltre 50 novità previste e comprese nella Airbnb Winter Release, ovvero l’ultimo aggiornamento della piattaforma. Il servizio è esclusivo per l’Italia. Inoltre, con lo scopo di favorire e semplificare la ripresa del turismo duramente provato dal Covid, le due società partner hanno stabilito un accordo per il turismo sostenibile e responsabile. Tale accordo prevede la pubblicazione esclusivamente di annunci provvisti di codice identificativo, in via anticipata, e la condivisione dei dati degli host alle autorità a fini amministrativi e fiscali.
Dunque, con decorrenza dal 1 marzo 2022 Airbnb metterà a disposizione di tutti gli host, dei Comuni ed Enti italiani che richiedono l’imposta di soggiorno, la riscossione all’atto della prenotazione della tassa, tramite l’uso di strumenti di pagamento digitali. Nel caso degli affitti brevi, inoltre, sarà Airbnb ad occuparsi anche del riversamento direttamente ai Comuni o Enti che aderiranno al programma; in questo caso, è necessario che il Comune o l’Ente si registrino ad un portale dedicato. Ancicomunicare e Airbnb avvieranno, nei prossimi mesi, una campagna per la presentazione del portale di registrazione dedicato a Comuni ed Enti locali.
Il settore turistico post-covid si digitalizza con Airbnb
In Italia ci sono oltre 1.100 enti che hanno istituito l’imposta di soggiorno; in realtà, stando alla legge, quelli che ne avrebbero la facoltà sono quasi 6.000. La digitalizzazione dell’imposta di soggiorno, tramite gli strumenti che Airbnb metterà presto a disposizione, è concepita per risolvere l’annoso problema burocratico di dover stipulare convenzioni con ogni singolo comune. In più, la semplificazione e digitalizzazione dell’imposta di soggiorno favorisce il turismo sostenibile e responsabile, che già auspica Airbnb. Si tratta della prima di una serie di proposte volte a favorire e accelerare la ripresa del settore turistico. Le altre importanti novità saranno:
- La registrazione obbligatoria,
- La pubblicazione sulle piattaforme digitali esclusivamente di annunci che abbiano il codice identificativo,
- Data sharing, ovvero la condivisione dei dati degli host alle autorità per soli fini amministrativi e fiscali,
- Promozione turistica tramite iniziative congiunte con gli enti di promozione turistica del territorio, con lo scopo di rilanciare l’Italia.
Fra le partnership già avviate spiccano enti di rilievo come il Comune di Milano e quello di Firenze.
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