
Il settore dell’ospitalità in Italia ha a disposizione importanti strumenti finanziari per sostenere la riqualificazione delle proprie strutture. In particolare, il Credito d’imposta per investimenti in infrastrutture turistiche (IFIT), previsto dall’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, rappresenta una leva cruciale per l’innalzamento degli standard qualitativi e la sostenibilità ambientale.
Questo incentivo rientra nella Missione 1, Componente C3, Misura 4.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’Investimento 4.2.1 specificamente dedicato al “Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit”.
Il Ministero del Turismo ha recentemente emanato disposizioni applicative per adeguare le modalità di fruizione e cedibilità del credito d’imposta alle modifiche normative intervenute. Queste modifiche sono fondamentali per i gestori alberghieri che intendono usufruire dell’agevolazione.
Soggetti e interventi ammessi al credito
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L’opportunità del credito d’imposta si rivolge a una vasta platea di operatori nel comparto turistico. L’incentivo è destinato alle imprese alberghiere e a quelle che esercitano attività agrituristica. Include anche imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta, complessi termali, stabilimenti balneari, porti turistici e parchi tematici (inclusi acquatici e faunistici). Inoltre, le imprese titolari del diritto di proprietà delle strutture immobiliari in cui si esercitano queste attività possono beneficiarne.
Il contributo è riconosciuto sotto forma di credito d’imposta fino all’80 per cento delle spese sostenute. Gli interventi ammessi a beneficiare dell’agevolazione sono diversificati. Innanzitutto, si ammettono gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la riqualificazione antisismica delle strutture. Inoltre, gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche rientrano tra quelli incentivati.
La lista comprende anche la realizzazione di piscine termali e l’acquisizione di attrezzature per attività termali, oltre agli investimenti per la digitalizzazione. Tutti questi interventi mirano alla riqualificazione complessiva delle strutture e all’innalzamento degli standard.
Le novità sulla fruizione del credito d’imposta
I recenti decreti hanno introdotto chiarimenti e modifiche essenziali, in particolare per quanto riguarda i termini temporali e la cedibilità.
In primo luogo, l’articolo 1 del decreto interviene sull’articolo 9, comma 1, dell’avviso pubblico del Ministero del Turismo del 23 dicembre 2021.
Infatti, è stato eliminato il limite temporale di fruizione del credito d’imposta: le parole “, entro e non oltre il 31 dicembre 2025,” sono state soppresse. Ciò significa che l’utilizzo del credito d’imposta rimane possibile a decorrere dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati , ma senza la precedente scadenza del 31 dicembre 2025.
In secondo luogo, si è prorogato il termine ultimo per la realizzazione degli interventi: il termine è stato spostato al 31 ottobre 2025. Originariamente, gli interventi dovevano essere realizzati entro il 31 dicembre 2024.
Modifiche alla cedibilità del credito
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la cedibilità del credito d’imposta, un aspetto cruciale per la gestione della liquidità aziendale. In precedenza, l’avviso pubblico del 23 dicembre 2021 consentiva la cedibilità “in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti”.
Attualmente, l’articolo 2 del nuovo decreto sostituisce interamente il comma 2 dell’articolo 9 dell’avviso pubblico. La nuova disposizione stabilisce che il credito d’imposta è cedibile solo per intero, senza facoltà di successiva cessione ad altri soggetti. Tuttavia, si ammette una eccezione importante.
La possibilità di effettuare due ulteriori cessioni è permessa, ma solo se queste sono realizzate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo. Similmente, si includono anche le società appartenenti a un gruppo bancario o le imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia. Queste modifiche si applicano a tutti gli interventi realizzati a decorrere dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 152/2021.
Di conseguenza, i gestori alberghieri devono tenere in stretta considerazione queste nuove regole per la pianificazione finanziaria degli investimenti, assicurando la conformità alle disposizioni aggiornate del Ministero del Turismo.
In conclusione, il Credito d’Imposta IFIT continua a rappresentare un’opportunità fondamentale per il rilancio del settore. La proroga del termine per la realizzazione degli interventi e la rimozione del limite temporale di fruizione ampliano la finestra operativa per gli operatori.
Pertanto, è essenziale che le imprese del settore turistico agiscano rapidamente, completando gli interventi entro il 31 ottobre 2025 e attenendosi scrupolosamente alle nuove disposizioni sulla cedibilità.
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