Vita in viaggio la parola a Federico Graziati

Vita in viaggio la parola a Federico Graziati
Vita in viaggio la parola a Federico Graziati

Vita in viaggio la parola a Federico Graziati

Oggi per la nostra rubrica travel vita in viaggio diamo la parola a Federico Graziati, Digital Marketing Manager veneto.

Parlaci di te e dellla tua attività

Sono un 34enne Veneto, nella vita di tutti i giorni sono un Digital Marketing Manager ma, nel tempo libero, mi trasformo in un content creator e digital strategist soprattutto in ambito viaggi!
La parola “travel” ha molti significati… io ne ho due che definisco principali nella mia figura: viaggiare (esperienze outdoor ed esperienze particolari, soprattutto ma non necessariamente, in luoghi non tradizionali) e lifestyle.
Montagne e fari sono la mia passione ma amo anche l’architettura. Le mie 2 esperienze più particolari sono state l’esplorazione dell’area di Chernobyl (il mio articolo del blog più letto) in collaborazione con un’agenzia viaggi d’avventura in Ucraina, in Siberia per la promozione delle Universiadi invernali e il mio racconto delle remote Isole Orcadi.
Negli ultimi anni ho avuto modo di collaborare con molti brand internazionali come Samsung, Jaguar, Longines, The North Face, ecc. La mia community è quindi composta da persone mie coetanee o leggermente più grandi che amano viaggiare anche spendendo un po’ di più per vivere appieno un’esperienza speciale e/o unica.
Altre due caratteristiche importanti sono la voglia di assaporare il cibo locale e apprezzare location di lusso a contatto con la natura.

Com’è nata la tua attività?

Nel lontano 2015 Instagram mi selezionò tra gli utenti “Suggested”, da qui ebbi una grande ascesa a livello di numeriche e i brand iniziarono a contattarmi. In questi 4 anni mi sono molto settorializzato andato a selezionare solo marchi/hotel/servizi di qualità e di livello internazionale o comunque rinomati nel loro settore.
Capii, quindi, che non volevo più fare solamente il Content Creator ma creare anche strategie per i brand legate sempre all’Influencer Marketing.

Cosa piace ai viaggiatori oggi?

Una domanda a cui è difficile rispondere. Il pubblico dei viaggiatori ormai è davvero segmentato, bisogna, quindi, colpire la nicchia che ci si prefigge. Al tempo stesso, soprattutto tra gli under 40, Instagram è un ottimo mezzo per arrivare al possibile viaggiatore.
Fare colpo su questo social network non è così semplice perché l’utente che scorre velocemente il feed bisogna farlo fermare proprio sul tuo post e fargli esclamare “WOW!” in pochissimi secondi.
Destinazioni e alberghi devono, quindi, riuscire a creare contenuti emozionali che diventino anche virali. Questo social ha fatto davvero la differenza per alcune strutture e mete.

Quali consigli dai agli albergatori?

Prima di tutto formare una persona internamente per la produzione di materiale foto e video e gestione dei social credo sia indispensabile per qualsiasi struttura alberghiera.
Utilizzare l’influencer marketing in maniera corretta, affidandosi a un esperto in materia, anche se si è un ostello o un b&b si può raggiungere, con il content creator adatto, il mercato che ci si è prefissati.
Ricordatevi che tra gli influencer ci sono le persone considerate scroccone ma ci sono anche molte figure professionali che possono dare quel qualcosa in più alla vostra struttura. Inoltre creare un’atmosfera “instagrammabile” sicuramente porterà alla condivisione da parte dei vostri clienti di foto della struttura.
Piatti esteticamente molto belli, infinity pool, angoli “coccoli”, ecc sono sicuramente le cose più importanti. Quindi, se si ha in progetto un restauro o rinnovo della struttura, bisogna riflettere insieme all’architetto e all’interior designer sotto questo punto di vista.
Molti hotel dell’Alto Adige possono essere presi come esempio.

Strategie per gli albergatori per poter attirare un maggior numero di clienti o migliorare la propria visibilità attraverso un influencer

Prima di tutto una strategia di influencer marketing deve essere inserita all’interno di una strategia di marketing a 360°, non si possono fare cose a spot. Soprattutto se l’influencer stesso contatta l’albergatore, questo deve ricordarsi che è lui che ha il coltello dalla parte del manico.
Deve stringere un vero e proprio contratto con lui chiedendogli più cose possibili. Post, stories, fotografie extra, video, ecc. Ad esempio, la scorsa estate, a me è capitato di tenere un piccolo workshop di mezza giornata alla persona che seguiva i social per una struttura in Alto Adige.

Secondo la tua esperienza, in base a quali criteri i viaggiatori scelgono una struttura ricettiva?

Difficile dirlo, dipende dal viaggio che intendono fare. Vicinanza a un luogo? Prezzo? Possono fare delle belle foto al loro interno? Pet friendly? LGBT friendly? potrei andare avanti secoli così.
Sicuramente il suggerimento da parte di un influencer potrebbe essere quel di più che farà propendere all’utente ad acquistare lì la camera.

Come possono collaborare con te le strutture ricettive per aumentare le vendite?

Scrivendomi? No va beh a parte gli scherzi, credo che ogni struttura abbia delle richieste differenti quindi bisogna mettersi a tavolino (virtuale o meno) e parlarne. Capire le richieste dell’hotel e quelle mie per poi venirsi incontro e creare la soluzione migliore per entrambi.
Per sapere di più sulle strategie proposte da Federico Graziati clicca qui.